1. |
Sedotto Dall'Abisso
07:14
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Infinite ed insondabili profondità
Ci dividono, dall'eterna verità
Gli uomini, sono confusi
E sempre attratti, da quel mistero
Irraggiungibile, così supremo...
Ma la voglia di scoprirlo
Mi fa sentire vivo
Mi fa sentire vero...!
L'abisso mi tenta...
L'infinito mi ossessiona...
L'abisso mi chiama...
Rispondo all'adunata...
E leggendo un vecchio tomo
Tra ragnatele e morte
Dentro un vecchio rudere
L'abisso mi è apparso
Esso ha scelto di mostrarsi
Sotto forme comprensibili
Ad un intelletto, il mio
Che ansioso di conoscere
Ma incapace di comprendere
Vide forme di donna
Fuoriuscire da quell'Erebo...
Capelli plumbei
Pelle livida
Ed occhi di ghiaccio
Mi trafiggevano l'anima
L'anima di un uomo
Che ha troppo voluto
Il suo andamento
M'ipnotizzava
Le sue braccia
Si avvolgevano a me
Mi trascinava con lei
Nel baratro del nulla
Nella tomba dei filosofi
Verso l'infinito
Verso la fine
Sedotto, dall'abisso...
Verso la fine
Verso l'infinito
Sedotto, dall'abisso
All'improvviso
In un lampo di luce
Mi apparve l'universo
In milioni di sfaccettature
Mondi, dove la vita pulsava
Ed altri, dove la morte trionfava
Ed io
Alternando gioia ad orrore
Abbandonavo
La mia prigione...
Io, assurgevo, all'infinito...
L'abisso, mi ha sedotto...
L'abisso, mi ha liberato...
Io, che avevo finalmente capito...
Di non poter capire...
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2. |
Occhi Senza Volto
07:53
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Una ricerca: estenuante, amara
Hai perso qualcosa
Una cosa a te cara
Un tragico incidente
Il tuo viso ha strappato
Da quel momento e per sempre
Orribilmente sfigurato
Occhi senza volto
Il tuo Io è ormai sepolto
Occhi senza volto
Il tuo aspetto ormai stravolto
Plasmato dall'apparenza
Contorto dai moralismi
Le illusioni del pensiero
Devi già sopportare
Al peso di un cognome
Poi ti devi piegare
E le orazioni di un prete
Devi infine ascoltare
Volto prigioniero
Fin dall'inizio
Messo in guardia
Contro ogni vizio
Addestrato per vivere
In un mondo fittizio
Occhi senza volto
Il tuo Io è ormai sepolto
Occhi senza volto
Il tuo aspetto ormai stravolto
Plasmato dall'apparenza
Contorto dai moralismi
Ma lentamente, sì!
Da quegli occhi senza volto
Il mio vero viso è lentamente risorto
E adesso, che mi specchio
Che lo vedo e lo ammiro
D'un tratto, un capogiro...
Quegli occhi senza volto
Ora guardavano oltre
Oltre la maschera
Oltre ogni umana convenzione
Occhi terrorizzati
E per niente abituati
Al non-senso della mia vita
Che cosa ci rimane?
Tristi occhi senza volto...
Destinati ad un'ingannevole società
Oppure ad un'orrorifica realtà
Cosa scegliere?
Dove guardare?
A chi credere?
Cosa scegliere?
Dove guardare?
A chi credere?
Al senso o al non-senso?
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3. |
La Ballata di Elizabeth
05:53
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4. |
Il Velo
08:13
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Non vedo, e
rimane un limite sublime,
ed il cielo è
come volesse la mia fine,
davvero. È
come se mi guardasse e deridesse,
come se mi vedesse già morire,
come se condannasse il desiderio
del vero. È
una farsa l'assoluzione
dal gelo, è
una magra consolazione
dal vero, che
non si lascia decifrare,
che mi guarda e mi deride,
che mi lascia alla deriva
e scompare.
Intorno vedo solo nulla
in un mare
dov'è l'abisso che fa da culla,
è annegare
senza una fine che è la pena eterna,
affondare
non accolto neanche dalla terra.
Vuoto come condanna, per sempre
sarà silenzio in un nulla privo di occhi,
in un niente dove la luce non passa.
L'eternità mi ha abbandonato
ed un giorno svanirò da solo. Sarò solo
odio in una gabbia in cui mancano le orme
dell'uomo, sotto un'alba che mi sciacqua
via le forme di nuovo, e non mi guarda,
mi ghiaccia e non mi salva dal fuoco,
anche tra le fiamme è buio il vuoto.
Sangue, volti disumani
oltre il velo e i suoi ricami, annegano le mani nel
cielo, animi marchiati
dal vero ed esiliati, dipingono col sangue sul
velo, volti disumani
nel cielo, temporali che affondano le navi nel
sangue, volti disumani
oltre il velo e i suoi ricami, annegano le mani nel
vero, animi macchiati
del nero dei peccati dipingono col sangue anche il
cielo, volti disumani
marchiati le cui mani decorano i ricami del
velo.
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5. |
Coscienze infelici
10:57
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La sento, si avvicina
Un tuffo nei ricordi
Dal tempo distorti
E non privi di rimorsi
Ma devo pur ricordare
Anche se fa male...
Giovane e bella
Gioiosa e profumata
Ignara gioventù
È appena sbocciata.
Ella è curiosa
Il suo viso è fresco
Mentre il mio è orribile, funesto!
Il viso di colui che sa
Di essere alla fine
Un uomo ormai stanco
Dopo aver cercato tanto...
Spazio
Tempo
Anima
Sostanza
Cosa sono...?
Mio signore
Liberaci dal male...
E ti prego
Rivelaci l'essenza del reale...!
Mi guarda...
Aspetta una risposta
Un qualche conforto
Da dare all'umanità
Ma lo so
Che malgrado la diversa età
Noi siamo uguali
Due coscienze infelici
E affamate...
Nulla da scoprire
Nulla da rivelare
Scarto incolmabile
La realtà è rinnegata
E come risultato
Il vuoto che divora
Come premio
L'infelicità...
Stati di cose
Nello scacchiere delle possibilità...
La frustrazione
Che diventa alienazione
E cedi...
E anneghi...
E cedi...
E anneghi...
Nella frustrazione
Che diventa alienazione
E cedi...
E anneghi...
E cedi...
E anneghi...
Lei è triste,
Non sapendo ancora nulla...
Io sono triste,
Sapendo che non c'è più nulla da sapere...
Esito comune
Per noi compagni di sfortune
Mi porge una mano
Vorrei stare un po' di più...
In fondo io lo so
Che malgrado la diversa età
Siamo uguali...
Due coscienze infelici
Coscienze affamate
Cercatrici di essenze
Scarto incolmabile
Ci separa dalla realtà
E come risultato
Il vuoto ci divora
E come premio
L'infelicità...
Stati di cose
Nello scacchiere delle possibilità...
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6. |
Stato de natura
01:18
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Mi manca l'aria e sto morendo in un sussuro,
e non ho scelta perché scegliere è già un lusso
e non è giusto, ma il giusto non mi interessa,
qui non esiste e non l'ho conosciuto in Terra,
perché è specchio anche se d'acqua
e non ci ho mai trovato nulla, tranne il freddo che mi ghiaccia.
Sapessi quanto mi fa male, pregheresti che mi uccida,
non provo niente per ciò che mi tiene in vita.
Sono e sarò nulla in un tempo che è solo invidia
e se respiro è solo in sogno, ma non dormo.
Ho un nuovo taglio sulla pelle,
è solo un corpo che non voglio e non mi riconosco,
e non mi riconoscono,
vogliono guardarmi dentro ma non sanno che non possono.
Io sono ciò che non ha un prezzo, però ha un costo
e quando morirò di nuovo perderò ogni mio valore.
Non ho un posto,
non uno che abbia un nome,
non uno che basti dire sia casa finché è prigione.
Il mio dolore torna sempre come sete
e quando ho perso la ragione l'ho trovata in un bicchiere,
e non bastava.
Non ho mai cercato nulla, è la morte che mi cercava
quindi troverà di notte il mio corpo affianco a una lama.
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